lunedì 28 novembre 2011

Apparat - The Devil's Walk

http://www.apparat.net/

Pillole (della felicità?).
Si è certamente consumato nel lettore cd della mia macchina.
The Devil's Walk più che una camminata è un viaggio.
Attraverso dimensioni parallele che sfiorano il confine con la realtà per poi tornare eteree e distanti.
Il "berlinese" ti prende per mano e conduce in un'atmosfera ricca di malinconia, eleganza, ricercatezza.
Un lavoro che fa discutere e storcere il naso a molti, ma che personalmente ho trovato davvero interessante.
Ecco perché la cosa più importante da fare è ascoltare.
Poi potrete decidere se amarlo o odiarlo, in questo caso le vie di mezzo non sono contemplate.

lunedì 14 novembre 2011

A Classic Education - Call It Blazing

http://www.aclassiceducation.com/

Veramente un bel debutto per la band bolognese e un po' canadese.
Il lavoro arriva dopo una grandissima serie di concerti in giro per il mondo a confrontarsi con grandi band come Real Estate, British Sea Power e Arcade Fire, tanto per citarne alcuni.
Un lavoro lungo e allo stesso tempo ben pensato e curato, tanto da raccogliere molti consensi a livello internazionale.
Un gruppo che pensa in grande e cerca il lancio ad alti livelli, con tutte le difficoltà del caso.
Dodici tracce di grande intensità che racchiudono atmosfere ricche di dettagli.
Un album rock con forti radici sixties che è il risultato di un grande lavoro intenso e ricercato.
La delicatezza sognante di "Gone to sea", il sound minimale di "Billy's Gang Dream", i sinuosi giri di basso in "I Lost Time" e la malinconia di "Terrible day": tutto questo è Call It Blazing.
Qualità ed eleganza, ma senza strafare, sembrano le caratteristiche delle 12 tracce.
Le calde sonorità del sestetto avvolgono l'ascoltatore lasciandolo con un sapore vintage.
Si ha l'impressione di trovarsi di fronte a qualcosa che viene dal passato, molto diverso dalle tendenze musicali del momento.
Essere essenziali come in questo caso, può essere davvero un valore aggiunto.
La "fuga" di questi ragazzi è appena iniziata ma sicuramente sono partiti col piede giusto.
Buon ascolto.





venerdì 4 novembre 2011

Justice - Audio, video, disco

http://www.myspace.com/etjusticepourtous

Potremmo definirlo "il controverso caso Justice".
Correva l'anno 2007 e usciva “†”.
Una "croce" che proiettò immediatamente il duo francese ai massimi livelli del french-touch.
Un grande successo che li ha visti protagonisti di tantissime date e festival riscuotendo un consenso veramente notevole.
Ci sono voluti quattro anni per partorire qualcosa di nuovo, ma chi si aspettava un "†part2" rimarrà deluso, infatti le differenze sonore sono ben evidenti.
Audio, video, disco ha connotati molto più rock per certi tratti anche progressive che si rifanno agli anni 70.
Forse è proprio questa nuova scelta il punto di forza del lavoro che risulta veramente apprezzabile. 
Anche se a dirla tutta, esisteva già nell'essenza delle tracce del primo album, quell'anima rock, da pogo, che tuttavia rimaneva imbrigliata in aspetti più puramente electro-dance.
"Horsepower" è la cavalcata che apre l'album a colpi di chitarre e synths.
"Newlands" rappresenta sicuramente l'essenza rock dell'intero album.
"Civilization" e "Audio, video, disco" sono invece gli episodi più elettronici che ci riportano ai Justice del primo album. In particolare quest'ultimo è il più danzereccio, da dancefloor.
In "Canon" troviamo un super mix strumentale che raggiunge livelli di un certo spessore.
Un album dance-rock che fa ballare, a tratti sfacciato.
La “†” ha cambiato pelle, s'è tolta la corazza e ne è uscita la vera essenza.
Un lavoro coraggioso che si avvicina lodevolmente al rock ma potrebbe lasciare scontenti quella parte di fan più vicina alle piste da ballo.
Non sarà apprezzato da tutti, ma secondo me vale la pena di farlo girare un po' di volte, magari nel lettore stereo del proprio mezzo di locomozione.
Buon ascolto.



mercoledì 26 ottobre 2011

Real Estate - Days

http://www.myspace.com/realestate

I Real Estate esordiscono nel 2009 col disco omonimo che riesce ad ottenere numerosi elogi da critica e pubblico.
A distanza di due anni, arriva il secondo album della band che proviene dal New Jersey.
L'album include dieci tracce nelle quali, la prima cosa che salta agli orecchi, è la maggior cura e pulizia delle "atmosfere" rispetto al primo lavoro.
Questo è stato possibile grazie alle registrazioni curate da Kevin McHahon (tra gli altri Titus Andronicus e Walkmen).
Permane quel gradevole lo-fi come in passato, ma si ha l'impressione che la band abbia acquisito (e così è sicuramente) maggiore consapevolezza e fiducia nei propri mezzi.
Days risulta nel suo insieme un album completo, caldo e spesso caratterizzato da suoni vintage.
Tra le tracce: "It's real", primo singolo, dalle sonorità new wave che rappresenta un po' il brano simbolo.
"Easy" dalle venature nostalgiche ma allo stesso tempo rinfrescanti.
"All the same" riesce ad unire ricercatezza e orecchiabilità.
Uno dei punti di forza di questi ragazzi è la capacità evocativa che riescono ad esprimere per mezzo di una musica che più semplice non si può.
Days è un insieme di immagini perennemente in bilico tra la nostalgia e il sogno.
I Real Estate sono una band che sfugge alle definizioni.
Risulta difficile dare una descrizione precisa.
Quello che conta è quello che senti, quello che un disco ti fa provare dentro.
Un rilassante "momento" con i Real Estate può essere un raggio di sole in una tipica giornata di pioggia autunnale.

venerdì 14 ottobre 2011

M83 - Hurry Up, We're Dreaming

http://ilovem83.com/

M83 è un ragazzo di nome Anthony Gonzales, musicista francese, con la passione per l'elettronica e il dream-pop.
Il nuovo lavoro è un doppio album ma venduto al prezzo di un singolo.
Sonorità profonde e ricercate, fondate sullo showgaze e su sonorità anni 80.
Il progetto sembra infatti ripercorrere le "vicende" recenti o meno di una scena musicale che possiamo definire indipendente. La scena che ha caratterizzato buona parte del sound degli ultimi anni.
Una cavalcata nostalgica con suoni che assumono sfumature profonde, talvolta eteree.
"Midnight City" è quello che possiamo definire il singolone dell'album.
"Wait" una splendida ballata che incanta.
Tuttavia non mancano scariche di adrenalina inaspettate come in "The Bright Flash".
Cura che si mantiene (non era facile) ad alti livelli in entrambe le parti.
Ne sono un esempio del secondo CD, "Echoes Of Mine" e "My Tears Are Becoming A Sea".
I dischi filano via bene non risultando affatto pesanti e nonostante il filo conduttore non cambi mai, ogni brano risulta apprezzabile e originale. Un lavoro veramente ben amalgamato.
Il sogno è alla base di questo progetto: sound elettronico perfettamente fuso a cori, strumenti e sensazioni pop.
Certo, mi rendo conto si tratta di un prodotto particolare, forse non facile.
Probabilmente va ascoltato al momento giusto e nel posto giusto.
Ma alla fine il bello della musica, come del mondo, è quello di essere varia.
Un atmosfera futurista da mettere in sottofondo e addormentarsi, sognare.

lunedì 10 ottobre 2011

Bugo - Nuovi rimedi per la miopia

http://nuovirimediperlamiopia.com/

Si parte da qui, da una persona che lo ha sempre apprezzato.
Probabilmente perché ha ritrovato nel buon Bugatti qualcosa di proprio.
Sono i "Nuovi rimedi della miopia" quelli che ci propone Bugo col suo nuovo album.
Ottavo lavoro nel quale accade che la sua personale trasformazione continua e sorprende ancora una volta.
Passa il tempo e il Bugatti matura, cambia come cambiano gli scenari attorno a lui.
Ecco che si riscopre forse più vulnerabile, però molto più riflessivo e consapevole dei propri limiti ma anche dei propri successi.
Come raccontava durante lo show case alla Fnac, il suo obiettivo era quello di fare la propria musica e riuscire a vivere di questo.
Missione compiuta e non è certo poco.
Lo spirito che lui incarna è quello realmente alternativo. Lontano dal conformismo, dalle mode e dalle definizioni.
Certo una sorta di compromesso è stato fatto accettando la Universal (rispetto ai primi album autoprodotti), ma si tratta comunque di una condizione che a conti fatti, gli ha permesso di esprimersi realmente e a certi livelli.
Il lo-fi e il mood loser del primo Bugo qui vengono sostituiti dalla solidità di un progetto che mette in primo piano la musica e si reinventa.
In tutto questo la cosa bella è che l'attento ascoltatore ritrova sempre lui, il Bugatti, quello che si lanciava dal palco in improbabili concerti nei peggiori locali dello stivale.
Adesso tira fuori un disco "serio" ma come sempre a modo suo.
"Il sangue mi fa vento", "La salita", "Non ho tempo" giusto per citare qualcosa dei dieci brani che mantengono tutti quella lunghezza d'onda inconfondibile.
Da "Pane pene pan" e "La prima gratta" ne sono successe di cose.
Ritrovarlo ancora qui con così tante cose da dire, non può che farmi piacere.
Buon Bugo!


lunedì 26 settembre 2011

The Rapture - In the grace of your love

http://www.therapturemusic.com/home/

Eccolo, "In the grace of your love" un album rock-dance sincero, a tratti quasi inaspettato.
Dopo lo scoppiettante esordio di "Echoes" (era addirittura il 2003!) ne è passata di acqua sotto i ponti.
E sotto i ponti è scivolato anche lo sfortunato seguito "Pieces of the people we love".
Il produttore Philippe Zdar (Cassius) ci mette del suo e il risultato fa strizzare l'occhio.
L'album parte subito con convinzione ed entusiasmo travolgente in "Sail away" primo brano del disco.
E' un 4/4 quasi discotecaro che unisce i vari pezzi, tuttavia si mantiene sempre un certo senso del gusto.
Una verve rock solida e costante. "Come back to me" ha quel tocco folk che conquista e fa ballare.
"How deep is your love?" rappresenta forse la perfetta "copertina" dell'album.
Venature addirittura soul per la chiusura "It takes time to be a man".
La bravura dei Rapture sta tutta qui: avere stupito un pubblico, che da loro non si aspettava ormai niente.
In realtà il disco nella sua semplicità e assenza di pressioni, rappresenta un buon risultato.
Sonorità funk, elettroniche, soul che fanno ballare, sempre con un certo stile.
I Rapture non metteranno mai tutti d'accordo e qualcuno storcerà il naso.
Sono uno di quei gruppi che per molti non rappresentano un granché, ma per quanto mi riguarda sono disposto a dare loro più di una chance nel mio ipod.
A voi il giudizio.