lunedì 20 giugno 2011

Black Lips - Arabia mountain

http://www.black-lips.com/

Arabia mountain, ecco servito il disco dell'estate.
Bastano giusto quelle 2-3 parole, poi è il caso di premere il pulsante PLAY.
Ok, sono di parte, ma non ci sono dubbi che i Black Lips abbiano fatto centro.
Cosa è successo?
Semplice, i ragazzi americani sono cresciuti, ma non hanno perso niente del loro stile.
Il flower-punk come amano definirlo.
Melodie semplici ed immediate, non fanno rimpiangere il sound low-fi dei vecchi lavori.
Sono i 60s il filo conduttore di un album dal suono vintage, ma attuale come non mai.
Strepitosi i singoli "Modern Art" e "Go out and get it", pezzi da mandare in loop nello stereo della macchina, con i finestrini giù.
Ci sono tutti: Beatles in "Bicentennial man", Clash in "Bone marrow" o anche i Ramones in "New direction".
Surf, garage, punk, tutto miscelato in un risultato pop, ok, ma alla Black Lips.
Un album divertente e imprevedibile, dai suoni talvolta psichedelici e "imbriachi".
Il video di "Get out and get it" ne è la perfetta sintesi.
Hanno scelto di mettere la testa a posto ma il rischio corso è stato ampiamente ripagato.
40 minuti che lasciano il segno: antidepressivo, provare per credere.
Fresh!

martedì 7 giugno 2011

Fleet Foxes - Helplessness Blues

http://fleetfoxes.com/home.php


Dopo il primo folgorante album omonimo del 2008, le aspettative dei fan possono considerarsi più che soddisfatte.
I ragazzi di Seattle hanno fatto tendenza, costituendo sicuramente una forte spinta al filone indie-folk in particolare modo negli Stati Uniti.
Questo "blues della vulnerabilità" rappresenta un lavoro cosciente che sembra staccarsi dal normale scorrere del tempo e assumere un aspetto ancora più etereo del primo lavoro.
Dodici canzoni piene di musica luminosa, dove le chitarre incantano e fanno riflettere.
In particolare la variegata presenza di strumenti fa vivere un tono epico; un album da ascoltare in due: noi e noi stessi.
E' proprio in brani scarni come "Sim sala bim" e "Blue spotted tail" che si percepisce l'essenza di questa band.
"Bedouin dress" e "Lorelai" dimostrano questo passaggio da un carattere solare, tipico nel primo album, a una percezione più "seria" e ricca di contaminazioni, pur sempre in assenza di indicazioni spazio-temporali.
Un flusso di circa cinquanta minuti incantati, da ascoltare tutto d'un fiato.
Solenni e assorti, ma anche delicati i Foxes evocano ancora un mondo ultraterreno, sembrano voler mantenere quella loro caratteristica riservatezza.
Quasi a non volersi "offrire" troppo al mercato musicale, rimanendo sempre schivi e ancorati al loro bosco magico.
Il fatto è che ormai si sono fatti conoscere e in molti si sono accorti della loro presenza.
L'incuranza di dove gira la musica e l'ambizione di portare avanti una propria ispirazione stilistica è proprio quello che rende speciale questo gruppo.
Un super-disco cotton fioc. Ripulisce e rigenera.
Bene: un paio di cuffie, un letto, una camera possibilmente senza soffitto e a farvi volare verso le stelle ci penseranno loro.
Certe volte si può urlare più forte, parlando sottovoce. Chiedetelo alle volpi.







giovedì 2 giugno 2011

Friendly Fires - Pala

http://www.wearefriendlyfires.com/


Rieccoci in Inghilterra.
Il secondo lavoro dei Friendly Fires suscitava curiosità e interesse almeno per me.
Certo, dal 2008, ne è passata di acqua sotto i ponti.
Ed era quasi scontato come fosse necessario smarcarsi da quella, ormai desueta, corrente elettro-pop.
Era stata infatti un'azzeccata miscela di funk, elettronica e indie-pop la mossa vincente del primo album.
Ingredienti che non scompaiono del tutto nel nuovo lavoro.
Questi ragazzi hanno però una dote che non è poi così scontata: il buon gusto.
Grazie a questo riescono a dare anche stavolta un'impronta per niente banale ai brani presenti nell'album.
Un lavoro malleabile, caratterizzato da sonorità perfette per questa estate ormai alle porte.
Ne è un esempio lampante la "Running away", come anche le più che apprezzabili "Hawaiian air" e "Show me the lights".
Atmosfere anni '80, sinth e sonorità da anni 2000 completano il panorama sonoro di quest'album che si lascia ascoltare volentieri.
Da serate danzereccie senza mai tralasciare il funk e il groove.
Niente di così innovativo, non c'è dubbio, ma sicuramente un buon cocktail musicale divertente e creativo.
Perfetto per essere gustato "adesso", magari lungo il bordo di una bella piscina.
"Adesso", perché in questi tempi "trita-tutto" resistere per diversi mesi è un'impresa quasi impossibile.
Due buoni album per questa band che non entrerà nell'olimpo della musica, ma che dimostra di saperci fare e soprattutto di sapere cosa fare.
Buon ascolto.