venerdì 27 maggio 2011

Okkervil River - I am very far

http://www.okkervilriver.com/

Il nuovo album della band texana non è di facile digestione.
Soprattutto per chi aveva imparato a conoscerli con i precedenti lavori: si abbandona infatti il folk rock semplice e diretto per un suono più articolato, complesso.
Tuttavia, con qualche ascolto extra può essere apprezzato più di quanto si possa credere.
Abituati alla formula "vincente", non è facile lanciarsi in qualcosa di diverso.
Va apprezzato però il coraggio di provare a reinventarsi; invece che cullarsi sugli allori e riproporre la solita minestrina riscaldata.
In alcuni brani ci sono riusciti, in altri un po' meno.
Rispetto ai precedenti sembrano affidarsi maggiormente all'intuito e all'emozione.
Si parte subito con il piede sull'acceleratore, "The valley", passando per "Rider" nella quale emerge a pieno la sonorità orchestrale. Caratteristica importante di questo album.
"Lay of the survivor" rievoca i "classici" Okkervil River in una tranquilla ballata acustica arricchita dalla voce profonda di Will Sheff.
"Wake and be fine" è forse il miglior brano: colpisce nel segno e riesce ad accomunare dolcezza e violenza nelle stesse note.
Degli Okkervil River un po' diversi ma che non mi sono dispiaciuti.
Perchè in fondo il mondo cambia ad un ritmo vertiginoso e cambiare è sinonimo di attenzione e predisposizione a quello che ci succede intorno.
E anche se delle volte preferiremmo ancorarci al passato (Si stava meglio quando si stava peggio!) dobbiamo arrenderci al fatto che il tempo corre e anche velocemente.
Diventa semplice pensare che "I am very far".

martedì 17 maggio 2011

Metronomy - The english riviera

http://www.metronomy.co.uk/

Pronti per la spiaggia?
Terzo lavoro per questi ragazzi in cui il marchio tipico non scompare mai, ma sembra evolversi in qualcosa di diverso, di nuovo.
Impegno e creatività emergono sin dal primo ascolto.
Siamo sempre nel "campo" dell'electro-pop ma gli orizzonti improvvisamente si fanno più ampi.
Il risultato, pur discostandosi dall'acclamato "Nights out" (secondo album), è molto più che soddisfacente.
E' un album fresco, che fa ballare, al suono dei gabbiani e dell'estate.
Si naviga tranquilli verso un sound pop che piace, sempre originale e ben fatto.
E' l'english riviera appunto, quella del soft-rock, delle chitarrine e del falsetto; coerenti dall'inizio alla fine.
Il singolo "The Look" entra nella testa di chi l'ascolta e la raffinata ed estiva "Everything goes my way" è per certi tratti sorprendente. Ma tutti gli 11 brani sono all'altezza delle aspettative.
Direi che hanno saputo cambiare e lo hanno fatto bene, togliendosi forse quell'etichetta da "sbarazzini", un mix di tastierine post-punk che però era una strada senza sfondo.
Le vie sono infinite, prendere quelle giuste non è facile, si rischia sempre di scomparire nel nulla; ma non nel loro caso.
Da infilare nell'ipod e cominciare a muovere i piedini, piano piano, ma col fiato sospeso.
Be quiet.


venerdì 6 maggio 2011

Tapes 'n tapes - Outside

http://www.tapesntapes.com/

Terzo lavoro della band di Minneapolis, autoprodotto.
I ragazzi hanno deciso di prendere in mano le redini del discorso e tornare un po' a quello che era lo spirito iniziale.
Un disco pulito, leggero e disincantato.
Rispetto ai precedenti lavori si trova una maggior cura nei dettagli e forse proprio questa caratteristica permette un risultato complessivo più efficace, più duraturo.
L'utilizzo di tastiere e fiati si inserisce perfettamente nella parte ritmica "originale" punto saliente dei brani passati.
Pochi trucchi, solo potenza rock e verve compositiva che si intrufolano dentro l'ascoltatore. Ogni brano è una storia a sè ed è ammirevole come riescano a saltare da un genere all'altro con naturalezza e in maniera convincente.
In "One in the world" e "People you know" ritroviamo ritornelli accattivanti per poi arrivare ad una più languida "Hidee Ho" fino al tiratissimo singolo "Freak out".
Non sarà un capolavoro, ma di sicuro sono 12 canzoni rock che fanno bene alle orecchie.
Tutto sommato, non è cosa così banale scrivere un "semplice" disco di belle canzoni da ascoltare senza troppo impegno.

lunedì 2 maggio 2011

The Dodos - No Color

http://www.dodosmusic.net/

E' uscito il nuovo album dei The Dodos, il quarto per questi ragazzi californiani.
Si torna ad un sound più vicino al precedente album "Visiter" e questo non può che essere positivo (almeno per me).
L'energia del duo Meric Long e Logan Kroeber riesce ad amalgamare folk, rock e psichedelia.
Sono nove tracce molto roots; infatti si rievocano classici rock, ma il tutto è elaborato in chiave pop senza rinunciare al loro tipico marchio di fabbrica sperimentale.
"No color", un mondo in bianco e nero, poca positività ma molto romanticismo.
Ogni singola traccia merita di essere ascoltata con attenzione in un flusso rapido ma che lascia il segno.
Un lavoro ben fatto che oltre a presentare brani egregiamente eseguiti, riesce a coinvolgere.
E' primavera e questo mix di sonorità solari e miti nevrosi sembra la perfetta colonna sonora.
Spensieratezza colma di malinconia dolcissima.

Poche parole, ascoltate.